LA PORTA DELLA MISERICORDIA





Pietro e Giovanni salivano al Tempio per fare le loro orazione, erano le tre del pomeriggio, l'ora della preghiera. Davanti alla porta del Tempio chiamata Porta Bella stava un uomo, storpio fin dalla nascita.  Lo portavano là ogni giorno aiutato da gente pietosa del suo stato, ed egli chiedeva l'elemosina a quelli che entravano nel Tempio.
Appena vide Pietro e Giovanni che stavano per entrare, domandò loro l'elemosina.
Ma Pietro lo fissò negli occhi e disse: “Guardaci!”
Quell'uomo li guardò, sperando di ricevere da loro qualcosa.
Pietro invece gli disse: <<Soldi non ne ho, ma quello che ho te lo do volentieri: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, alzati e cammina!>>
Poi lo prese per la mano destra e lo aiutò ad alzarsi.
In quell'istante le gambe e le caviglie del malato diventarono robuste. Con un salto si mise in piedi e cominciò a camminare. Poi entrò nel Tempio con gli apostoli: camminava, anzi saltava per la gioia e lodava Dio.
Vedendolo camminare e lodare Dio, tutta la gente lo riconobbe: era proprio lui, quello che stava alla 'Porta Bella' del Tempio. Così rimasero tutti pieni di stupore e di meraviglia per quello che gli era accaduto.
Una bella storia dell’evangelo che ci racconta dell’amore e della misericordia di Dio.     
 Un uomo legato da satana era storpio fin dalla sua nascita, chiedeva l’elemosina sui gradini del Tempio Bella da ben 40 anni, se ne stava seduto in disparte per non dare fastidio ai fedeli che salivano le scale, aspettando che qualche mano pietosa gli desse qualcosa.
Secondo una tradizione ebraica, la Shekhinah (שכינה, la «presenza divina») si manifestava attraverso questa porta e si manifesterà ancora in occasione dell'avvento del Messia (Ez 44:1-3), e una nuova porta rimpiazzerà l'attuale; questo è il motivo per cui gli ebrei sono soliti pregare e chiedere misericordia in questo luogo, da cui il nome Sha'ar Harachamim (שער הרחמים), la Porta della Misericordia.
Quest’uomo per la sua condizione misera in cui si trovava, aveva perso ogni speranza della sua vita, quarant’anni di sofferenze e di umiliazione, di fame e stenti, lo avevano debellato nel fisico e nello spirito.ma quel giorno doveva accadere qualcosa di incredibile, un fatto straordinario per la gente di   Gerusalemme, anche se non era la prima volta che avrebbero assistito a una manifestazione divina del verbo.
 Oramai la gente di Gerusalemme non ci faceva più caso a quel mendicante storpio seduto e mal vestito, che implorava la carità ai bravi religiosi di quel tempo, ligi al loro dovere di devoti sacerdoti che andavano puntuale a pregare nel Tempio!
Erano molti anni che quel mendicante se ne stava lì, una vita intera passata sui gradini del tempio, dove era tutto il suo mondo, la sua casa, il suo stento vivere, la sua misera esistenza. Una vita senza più speranza, senza futuro se non quello di racimolare qualche soldo dai più caritevoli passanti.
 Un uomo in cui il destino si era accanito contro questo poveretto, senza più una visione delle cose belle da molto tempo! Forse in cuor suo si era domandato molte volte perché Dio lo avesse fatto nascere così, uno storpio per l’ilarità della gente!
 Ma quello era il giorno del Signore, il giorno che Dio aveva preparato per lui qualcosa di speciale!
Gli occhi di Gesù si erano posati su di lui già da tempo, la sua mano misericordiosa era pronta per intervenire verso quest’uomo che amava al di là delle sue apparenze.
 Doveva solo compiersi il tempo e quello era il giorno della grazia divina, il giorno che Dio aveva stabilito per la sua salvezza!
Il giorno giusto per il povero paralitico della Porta Bella del tempio di Salomone, la Porta della misericordia!
 Erano le tre del pomeriggio, l’ora in cui gli Ebrei si dirigevano verso il Tempio per adorare. Pietro e Giovanni stavano parlando degli ultimi avvenimenti accadute nella città mentre si dirigevano verso il Tempio per le loro adorazione a Dio
I ‘infelice sentiva che quei due uomini avevano qualcosa di speciale, anche se non capiva esattamente cosa fosse, ma certamente gli sembravano diversi da tutti gli altri uomini e tese la sua mano.
Una mano caritevole chiede a Pietro
una mano pietosa ti supplica
qualche talento aspetta da te!
Ma perché lo guardi negli occhi Pietro?
Non vedi la sua misera condizione di uomo?
Abbi pieta di lui
non è  più un uomo da molto tempo!
La tua elemosina Pietro
è il suo prezzo del pane quotidiano!
Ma perché lo guardi Pietro?
Non conosci tu, la carità del Signore?
Ne oro nemmeno argento ti darò, disse Pietro
ma la Potenza di Dio è la sua misericordia sentirai
 le tue gambe, creatura infelice saranno guarite!
Senza oro e argento
ma per la misericordia di Dio sarai guarito!
Pietro lo guardò negli occhi e gli disse parole che sarebbero rimasti nella storia degli evangeli:
<<Soldi non ne ho, ma quello che ho, te lo do volentieri: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, alzati e cammina!>>
E in quell’istante le gambe del povero storpio si raddrizzarono e furono rinvigoriti dalla potenza di Dio!
Una grande opera del Signore era stata fatta per dare gloria a Dio, il povero paralitico, si alzò in piedi tra le meraviglie della gente, incominciò a camminare e saltellare lodando Dio, entrando nel tempio con grida di gioia!
Quel luogo sacro dove c’era un silenzio di adorazione, fu interrotto dalle lodi a Dio di quest’uomo liberato dalle catene del diavolo che ringraziava il Signore tra lo stupore e le meraviglie del popolo e la gelosia dei Farisei!
Un grande miracolo era stato fatto, non c’erano dubbi, ma per i sacerdoti e Farisei non era un fatto piacevole che si lodava Gesù Cristo, per loro era una eresia il nome di Gesù figlio di Dio e si misero d’accordo tra di loro per mettere in prigione Pietro e Giovanni!
Un uomo era stato liberato dalla schiavitù del diavolo da ben 40 anni e anziché essere grati a Dio, si complottava per mettere in prigione i suoi discepoli!
Una bella storia, ma con qualche lato doloroso, come molte volte invece di ringraziare Dio per le Sue grande opere, si preferisce dare spazio alle proprie tradizioni, alla propria religiosità, mettere al primo posto i profitti e il nostro egoismo, l’importante e occupare un buon posto in prima fila, come i farisei di quel tempo!
Dio era intervenuto verso un uomo disperato , lo aveva salvato dalla sua misera condizione, dandogli nuove gambe e un nuovo cuore per lodarlo, ma tutto questo non piaceva ai religiosi del Tempio, le loro tradizione erano state sconvolte dall’arrivo del Messia e dalle Sue grandi opere che erano manifeste a tutti!
Ma non ci sarebbero state sacerdoti o carcere per fermare l’Opera di Dio, non ci sarebbero stati tradizioni o ipocrisie dei farisei a fermare la Parola, le lodi a Dio nel Tempio dello storpio guarito!
Se gli uomini tacciano le pietre avrebbero parlato!
“E, quando egli fu vicino alla discesa del monte degli Ulivi, tutta la folla dei discepoli iniziò con gioia a lodare Dio a gran voce per tutte le opere potenti che avevano visto, dicendo:
«Benedetto il Re che viene nel nome del Signore; pace in cielo e gloria nei luoghi altissimi».
 E alcuni farisei fra la folla gli dissero: «Maestro, sgrida i tuoi discepoli!».  Ed egli, rispondendo, disse loro: «Io vi dico che se costoro tacessero, griderebbero le pietre» (Luca 19:37:40).

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