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I fratelli dei pianeti riuniti
«Fratelli, fra di noi sorge l’ombra
della morte! Soprattutto attraverso gli studi del grande libro della
conoscenza, ci porta a riflettere sul problema del nostro sole che sta
morendo!» disse la voce imperiosa del comandante mentre tutti lo ascoltavano in
silenzio.
«Colloqui
fraterni e scambio di conoscenza tra i fratelli dello spazio, ci spingono a
trovare una diversa soluzione al progetto Genesis
per il sole morente sul nostro pianeta. Nel corso degli ultimi decenni ci siamo
così potuti confrontare, con vari studi in questo campo, con i Fratelli della Costellazione; studiare
la sopravvivenza dei pianeti dei nostri fratelli minacciati dalle Ombre di
Dragon, dialogando in modo efficace con loro, e molte volte abbiamo trovato la
soluzione come noi speravamo!»
Le dichiarazioni del comandante Eleirbag il sapiente, non nascondevano la preoccupazione per il
progetto Genesis alle varie
delegazioni di Aliens presenti nella sala.
«Le differenze
e le divergenze dei nostri popoli, non ci deve portare alla divisione della
Sacra Alleanza! Tuttavia, esprimo la ferma volontà di non acconsentire a questo
progetto Genesis sullo scambio dei
soli, molto pericoloso per la sopravvivenza degli umani, un futuro molto
incerto della Terra! Ci sarebbe l’oscurità più assoluta, un freddo glaciale
mortale, cataclismi di portata apocalittica e la morte sicura del genere umano
in pochi minuti!»
Una relazione drammatica che faceva temere il peggio,
una decisione quanto mai difficile da prendere.
«Il nostro documento si rivolge ai tutti i membri della
Costellazione, chiamandoli fratelli, fedeli alleati, amici e compagni, nella
ricerca comune di pace dei pianeti, da unire alla nostra federazione di mondi
alieni! Questa assemblea riconosce che, nonostante le profonde condivisioni e
molti punti in comune tra il popolo dei Saggi e gli altri popoli Alieni, non
possiamo approvare il progetto Genesis!»
Un’affermazione
del comandante che suscitò un mormorio in alcuni delegati dello spazio, che
erano favorevoli al progetto.
«La saggezza che gli Alieni devono utilizzare, il
frutto delle loro conoscenze deve essere al servizio della sicurezza dei nostri
mondi e ci porta a rifiutare tutto questo! Nostro malgrado, il patto della
Fratellanza Aliena non è messo in discussione, non vogliamo la guerra con le altre
confederazioni aliene! Ma vogliamo esercitare tutta la nostra forza, la nostra
capacità di dialogo, per influenzare in modo positivo questo pericoloso
progetto, consigliare in modo giusto le scelte che dovrà fare la Sacra
Alleanza!»
Cosi concluse il suo intervento il saggio comandante Eleirbag, ben sapendo che avrebbe
trovato molti oppositori sulla sua strada!
Certamente i Nomadi
dello Spazio, un popolo di Alieni belligeranti sempre pronti a fare guerra
ovunque si posassero le loro astronavi; Non di meno erano le orde Aliene dei Vulcani, con la loro sete di conquista
dello spazio!
Un’opposizione dura sarebbe venuta anche in casa
propria dal consiglio del Decagono, che volevano espandere il loro impero oltre
i loro confini, stabiliti dalle Confederazione
dei Pianeti Riuniti.
Il saggio Maestro si alzò in piedi nell’affollata
assemblea degli Alieni è prese la parola:
«Possa la nostra benigna dea Madre, la Luna della
vita, benedire è illuminare la nostra alleanza, perché insieme possiamo
realizzare e attuare progetti di pace, non di guerra, per un futuro pieno di
speranza!
In occasione della vostra gradita visita, vorrei
esprimere a tutte le rappresentanze Aliene, l’invito ai giochi per il nuovo
anno delle sette lune, che inizierà tra poche settimane. Vi ringrazio per avere
risposto all’appello dell’Alleanza, la nostra forza è la saggezza!»
Anche la sacerdotessa Malia aveva relazionato
negativamente il pericolo che si correva con la sostituzione del sole morente
della terra della saggezza con un’altra stella, un’impresa titanica e rischiosa
per l’equilibrio del sistema solare!
«Sostituire il sole morente della terra della saggezza
con un’altra stella dell’emisfero» disse ancora la sacerdotessa «potrebbe
portare il nostro popolo, e tutti i pianeti della Costellazione, a bruciare
come delle fiaccole ardenti!» disse preoccupata. «Senza contare che i nostri
studi sullo scambio dei pianeti è ancora a una fase sperimentale!».
Non si era ancora in grado di stabilire con esattezza
le coordinate precise per lo scambio della stella dal suo primitivo sistema di
collocazione con una nuova posizione nello spazio, e trasportarlo in un altro
emisfero!
Non era un’impresa facile!
Nemmeno i suoi storici nemici avevano dubbi sulle sue parole!
«Perché l’acceleratore delle particelle solari la
preoccupa?» disse un Saggio dei trenta, attento alla relazione della
sacerdotessa.
«Perché è mille volte più potente di quelli già
sperimentati prima di questo!» rispose Malia
al Saggio. «Ogni volta che testiamo lo scambio di calore, la membrana dello
spaziotemporale si brucia, facendo milioni di scorie che si liberano nello
spazio con una catena di componenti di idrogeno ed elio, provocando una
reazione a catena di tale dimensione da distruggere tutto quello che si trova
intorno! Questo esperimento potrebbe creare un Caos nello spazio come mai prima sia avvenuto!»
«Quali potrebbero essere le conseguenze di un tale
esperimento?» chiese un alto funzionario della difesa, preoccupato dalle parole
della sacerdotessa.
«Mostri orrendi, Ombre nei nostri peggiori incubi,
delle bestie feroci senza forma potrebbero prendere vita! Prenderebbero possesso
del nostro pianeta e dei nostri pensieri, essere i padroni in questo caos,
nello spazio che si verrebbe a creare!» rispose Malia lasciando i delegati in
un muto timore di quello che poteva accadere sul loro mondo e nella loro mente.
«Per chiarire, credo che tentare di risolvere il
problema energetico sul vostro pianeta del sole morente, porterebbe tutti i
pianeti vicini, dei Fratelli dello Spazio
che si trovano nel nostro sistema solare, a delle conseguenze terribili con
danni inimmaginabili!
Con l’avventura
di vedere invase le nostre terre da questi orribili mostri di cui non
conosciamo la devastazione e la forza!
Stiamo parlando non solo della nostra storia presente,
ma del futuro dell’universo pieno di incognite!»
«Se non attueremo questo progetto sullo scambio delle
stelle, il nostro pianeta sarà destinato a morire!» intervenne un altro Alieno
Saggio.
«Perché no? Proprio oggi ci vengono notizie dai nostri
alleati del pianeta Oxride, che
stanno lasciando il pianeta in massa perché il loro mondo si fa sempre più
freddo e buio!» disse l’alieno saggio, preoccupato di quello che stava
accadendo sul pianeta amico. «Un divario epocale che si ripete spesso nel
nostro sistema della galassia! Rivedo ancora nella mente, da piccolo, ogni
passaggio di quando nel mio pianeta abbiamo dovuto metterci in salvo entrando
nel passaggio della Porta Temporale per sfuggire alla catastrofe del nostro
pianeta! I nostri templi erano pieni di sacrifici e offerte agli Dei, ma a
nulla è servito!»
«Una nuova era glaciale si sta presentando!»
interviene uno dei trenta saggi «Per il nostro futuro, non possiamo correre il
rischio di sottovalutare questi rischi! Stabilire con esattezza la giusta
distanza tra il sole dei terrestri e il nostro sole morente, i nostri ricercatori
non sono ancora in grado di stabilirlo, si corre il rischio di creare un rogo
di 5504°C che brucerebbe tutto intorno a noi!» ribatté il saggio.
Tutti i delegati erano preoccupati per queste parole
per niente rassicuranti, che prosegue preoccupato:
«Tutto sarà bruciato! Compresi gli otto pianeti
principali che girano intorno al nostro sistema solare, i pianeti nani con i
loro satelliti e gli innumerevoli corpi minori! La polvere cosmica sarebbe
diffusa in tutto lo spazio intorno, per milioni di chilometri nello spazio
Interplanetario!»
«È nelle vostre intenzioni, delegati qui presenti
della Terra della saggezza, prendere il sole dei terrestri per portalo sul
vostro sistema solare del vostro pianeta?» chiede con forza un generale dei
Vesuviani, guardando senza timore verso l’area occupata dai Trenta Saggi!
«Chiediamo al saggio consiglio dei Trenta di darci una
risposta di verità!» incalzò la sacerdotessa Malia, che fino a quel momento
aveva seguito in silenzio le parole di uno dei trenta saggi.
Più che una conversazione tra delegati dei diversi
pianeti, era oramai chiaro che il discorso fosse uno scontro tra diverse
fazioni aliene sul pericolo che si correva nel portare a termine il progetto Genesis!
Ma sembrava che non ci fossero alternative!
«Per fare fede alla sopravvivenza della vostra gente,
oltre alla lunga notte di un lontano viaggio che farete nel nome dell’onore e
della forza, quanti dei vostri Saggi non torneranno più alle loro case? La
vostra futura missione sulla Terra degli Umani, sarebbe solo per visitare una
marea di morti bruciati vivi?»
Al termine delle parole della sacerdotessa Malia, intervenne la coordinatrice degli
alieni del pianeta Sinope, il tenente
di volo Spraryu Cahtris, che aveva
esordito raccontando le sue esperienze sui pianeti Pasifae e Ananke, bruciati in un rogo tremendo dopo
avere tentato di scambiare la loro stella madre con altri due soli dei pianeti
vicini.
Il tenente responsabile di volo Spraryu Cahtris raccontò visibilmente turbato:
«Ricordo quando, chiuso nella mia capsula di
osservazione dell’astronave, dovevo prendere tutti i dati dell’esperimento del
trasporto del sole del pianeta Pasifa
verso il pianeta Ananke, dove c’era
anche lì un sole morente, ma non era una impresa facile!
I nostri studi
sullo scambio dei satelliti erano ancora alla fase sperimentale, i pericoli che
si correvano erano molto alti, ma il nostro re non volle rimandare l’impresa!
Avevamo paura di alterare l’equilibrio del Cosmo, l’armonia dei satelliti con
la loro rotazione perfetta, il loro movimento con la perfezione di ogni loro
rotazione, ma non c’era altra alternativa! Dovevamo portare soccorso al popolo
di Ananke che sarebbe stato distrutto
da un’era glaciale mortale! Ma quando si iniziarono le prime fasi sullo scambio
della stella, con i nostri sistemi di scambiatore della materia, nonostante
tutti gli accorgimenti e la sicurezza fossero al massimo, qualcosa andò
storto!»
Il tenente si fermò un istante guardando nel vuoto
davanti a lui, antichi fantasmi di Alieni bruciati del suo popolo affollavano
la sua mente e non gli davano pace!
«Una enorme esplosione di calore si propagò tutto
intorno al sole per migliaia di chilometri, con una caloria di 7000 gradi C°!
La mia capsula spaziale, insieme ad altre cento
navette, fu sbalzata a una velocità incredibile verso l’ignoto, la mia
navicella fu avvolta in un attimo dalle fiamme, una torcia che non mi lasciò
scampo! Non riuscivo a percepire più niente, se non un fortissimo calore che
proveniva dalle pareti dell’astronave su di me! Sembrava di stare al centro di
un vulcano, con un fortissimo mal di testa che sembrava di impazzire!»
Il tenente si toccò la testa, come ad allontanare
quell’incubo che lo perseguitava oramai da molti anni!
«Stavo osservando nel riflesso di una parete di
acciaio ancora intatta, un volto che stentavo a riconoscere come mio, con la
pelle che mi colava addosso come un liquido incandescente. I capelli sotto il
casco erano solo delle stoppe annerite e bruciate, la mia tuta si stava
sciogliendo come una candela!»
Per il tenente, quelle parole, erano rivivere una
tragedia che avrebbe fatto volentieri a meno di raccontare!
«Stravolto come
ero, tra un misto di terrore e dolore, dentro di me c’era una paura allucinante,
uno spettacolo di morte, una vendetta del dio sole che avevamo disturbato dalla
sua eterna dimora!
Mi dava la percezione della sua vendetta, sul nostro
destino chiamato fine.
Volevamo cambiare l’equilibrio dell’Universo rubando
il sole, non tenendo conto del suo calore insopportabile e micidiale!
Era una palla di fuoco grandiosa, mai vista, che si
era mossa dalla sua eterna posizione di equilibrio per mano nostra, e che
vagava girando su se stessa senza controllo verso l’ignoto, lasciando dietro di
sé una scia di fuoco insopportabile!
Dio lo aveva collocato in quel posto, per essere un
eterno luminare testimone di calore e di luce, ma con il nostro esperimento,
che avevamo fatto cercando di trasportarlo nel cielo del lontano pianeta Ananke, alterammo l’armonia e
l’equilibrio dell’universo, fu un errore gravissimo!»
«Avevamo alterato l’equilibrio dei corpi celesti che
persero la loro antica armonia dei movimenti, diventando un pericolo per
l’intero sistema della galassia!
Nel cielo si poteva notare una valanga infuocata di
raggi incandescenti, rossi e gialli, che stavano dirigendosi minacciosi verso i
satelliti, come grosse lingue cariche di gas che esplosero al contatto con
l’atmosfera dei pianeti vicini, bruciando tutto intorno a loro, compresi i loro
abitanti!
Gli alieni dei pianeti toccati dal sole vagante, erano
diventati delle lingue di fuoco che bruciavano in un rogo!».
La sacerdotessa
Maila era in trance con le
braccia alzate al cielo, sentendo le tragiche parole che si udivano nella sala
del Decagono in un silenzio di tomba!
Senza più parole era anche il tenente colonnello della
flotta Aliena dei saggi, che aveva ascoltato la tremenda relazione suscitando
preoccupazione e timori nei delegati dei Fratelli
dello Spazio.
Erano accorsi numerosi, i pianeti della fratellanza,
per la delicata questione del sole morente della terra della saggezza, ma
adesso avevano seri dubbi sulla riuscita della missione Genesis.
Guardando lontano di fronte a lui, con gli occhi fissi
sulla parete della sala, il tenente restò in silenzio, ancora terrorizzato per
quella tremenda esperienza che aveva vissuto recentemente!
Tutti gli altri delegati rimasero anche loro in un
muto silenzio misto a terrore!
Nessuno osava riprendere più la parola, in quella
ascetica sala fatta di tante domande e poche risposte.
«Ricordo anch’io quello che successe!» disse il comandante degli Alieni Grigi Sthryk, che faceva parte di quella missione.
«Il fuoco, quel giorno, penetrò con i suoi raggi
infernali dall’alto della mia cabina di comando, penetrò all’interno con un
rumore assordante, facendo sciogliere tutta la fusoliera della mia astronave
che non rispose più ai comandi!»
I delegati si guardavano uno con l’altro, preoccupati
dalle parole che udivano anche dal comandante degli Alieni Grigi.
«Una forza dirompente, come un siluro di fuoco, sfondò
la tettoia di acciaio come se fosse di latta, di quello che doveva essere il
mio riparo!
Un caldo di un’intensità che mai avrei immaginato di
percepire mi attraversò tutto il corpo! La potenza di un torrido vento caldo
che non sopportavo, mi scaraventò a terra con un violento getto di aria
infuocata!» disse «Caddi all’indietro
scaraventato dietro la consolle di comando e quella fu la mia salvezza!
L’esplosione dei gas del sole
travolse tutto intorno a me!
Centinaia di navicelle spaziali furono ridotte come
delle torce accese nel buio di quel luogo, illuminato solo dallo scoppio continuo
dei gas! La navicella fu scaraventata lontana, travolta e spinta dall’enorme
scoppio! L’inferno l’avevo visto con i miei occhi, aveva lo stesso calore del
sole che avevamo disturbato!
Quel ricordo mi attraversa ancora la mente, non mi dà
più riposo!»
Il tenente fece una breve pausa, poi proseguì la sua
relazione drammatica:
«Sento ancora il calore sul mio corpo, nella mia mente
un incubo frequente come enorme palla di fuoco che mi insegue nelle mie paure,
mi tormenta giorno e notte!
Per fortuna, costatare che il mio corpo, nonostante le
numerose bruciature, fosse ancora tutto sommato integro, mi riempie ancora di
più responsabilità verso di voi!
Testimoniando delle nostre disavventure sto cercando
di persuadervi da questa impresa, che noi abbiamo già vissuto tragicamente!
Prendiamo atto insieme al mio popolo, che rappresento, della vostra necessità
di sopravvivenza a causa del sole morente, ma lo scambio della vostra stella
solare con il sole degli umani è una soluzione che non servirà per salvare il
vostro pianeta, porterebbe a una totale distruzione di tutti i pianeti vicini,
dove ci sono i nostri fratelli del cosmo. I loro canti sarebbero dispersi!»
proseguì Sthryk «I nostri fratelli del pianeta Mercurio, dove risiede un nostro
avamposto di pionieri, il nostro messaggero alato ne ha fatto la sua dimora; il
pianeta Venere, abitato dai nostri fratelli spinti da sogni di libertà; il suo
splendore non ha uguali in tutto il cielo! Solo il nostro dio sole è superiore
al suo splendore; la nostra base, Marte, con la sua realtà di colore rosso, è una culla di conquiste
da parte dell’umano pronto alla guerra; Giove e Saturno i nostri Fratelli di
sempre; Uranio, Nettuno e Plutone, nelle loro case c’è sempre grande festa; la
Luna, con il suo fascino notturno, e infine la Terra degli umani con le loro
speranze!» conclude Sthryk il comandante degli Alieni grigi.
«È uno
stranissimo è pericoloso progetto con fasi sperimentali innovative, ma
tecnologicamente incomplete per lo scambio dei pianeti!» disse un consigliere
civile del Decagono. «Manca ancora quel passaggio fondamentale che ci fa
sperare, in un prossimo futuro, di risolvere il problema dello scambio delle
stelle nel Cosmo! Ma per il momento è una mossa azzardata, un anello mancante!»
«I fantasmi degli alieni morti carbonizzati dal nostro
precedente esperimento, bussano alle porte delle nostre case e invocano
giustizia!» gli fece eco un Alieno grigio.
L’alieno grigio si guardò intorno senza abbassare il
capo per vedere la faccia di tutti gli Aliens
presenti, accorsi numerosi da altri pianeti, e la loro la risposta ai Trenta
Saggi.
Si aspettava la
reazione dei Fratelli della Costellazione,
il pensiero dei Vesuviani del Mondo dei
Grigi, la riflessione dei Guardiani
del Tempo del Pianeta del Riposo, la reazione dei Conoscitori delle Vie Infinite, la risposta dei pacifici umanoidi Sensoriali del lontano pianeta Sirio.
Tutta l’assemblea del Decagono
s’interrogava!
I loro volti erano l’espressione del dubbio, turbati
da quello che avevano sentito, ma qualcuno era indifferente al dolore!
Se erano ancora vivi, pensavano, una speranza nella
missione poteva ancora esserci e qualche dubbio sulle parole ascoltate
incominciava a farsi strada.
Una speranza è sempre migliore di
una rassegnazione!
La dedizione a una giusta causa più forte di un
insensato pensiero di vivere aspettando la fine!
L’assemblea degli Alieni era circondata dalla grande
parete trasparente del Decagono, dove potevano vedere tutti i Sette Pianeti Fratelli, vicini tra di
loro ma con caratteristiche diverse.
I pianeti più vicini alla terra della saggezza erano
densi di nuvole e rocciosi, mentre quelli più lontani erano fatti di montagne
gigantesche, circondati da involucri di gas e ghiaccio e, tutto intorno a loro,
astri che ruotavano nello spazio infinito, in un movimento armonioso che
nessuna forza Aliena aveva il diritto di cambiare!
La
parola tradimento è un disonore che solo la spada può riscattare; la
sacerdotessa Malia, la sua spada la sapeva maneggiare molto bene!
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