RITORNO ALLA GENESI Il declino del Saggi
Cap.4
Il sole non mantenne la sua promessa
di calore!
Per un’antica legge di equilibrio, anche i sette
pianeti nani intorno alla Terra della Saggezza si raffreddarono gradualmente,
mentre la vita moriva prima dei mille anni in centinaia di saggiumanoidi, giorno dopo giorno, come un destino già scritto che
non si poteva cambiare, fra non molto la Terra della Saggezza sarebbe
scomparsa!
La saggezza non era più da tempo la
perla dell’universo!
Su alcuni promontori apparvero lunghe distese di
ghiaccio, centinaia di cadaveri di saggi-umanoidi
erano seppelliti sotto una spessa coltre di neve cosmica, simile a una nebbia
grigia.
Su altre distese delle città, umanoidi del popolo
vagavano come fantasmi per le vie, coperti di tute termiche Spande con riserva di calore, ma erano
solo rimedi momentanei senza speranza.
La fine del loro mondo era veloce,
inevitabile!
Nelle vie, in ogni contrada, ogni luogo e in ogni
cuore, l’ombra della morte aleggiava, non c’erano più canti Alieni di gioia
nelle loro case ma solo litanie funebri.
“Sono colmo di sventure, la mia vita è vicina alla tomba.
Sono annoverato tra quelli che scendono
nella fossa, sono come un morto ormai privo di forza.
È tra i morti il mio
giaciglio, sono come gli uccisi stesi nel sepolcro, dei quali tu non conservi
il ricordo e che la tua mano ha abbandonato.
Mi hai gettato nella fossa profonda, nelle
tenebre e nell’ombra di morte.
Pesa su di me il tuo sdegno e con tutti i
tuoi flutti mi sommergi.” (Salmo 88)
Sul pianeta era un susseguirsi continuo di numerosi
congressi straordinari di tutte le più alte autorità militari e civile che
componevano il Pool dei Saggi, un
interminabile incrocio di messaggi di soccorso nello spazio, inviati ai
fratelli del Cosmo.
Si era deciso di mandare urgentemente una spedizione
sul pianeta Terra, il mondo che per la sua caratteristica di ossigeno dell’aria
risultava simile alla loro, alla ricerca della Pietra Angolare dotata di luce propria come il sole.
Era l’unica speranza di salvezza, turbati dalla grande
catastrofe che si stava abbattendo sul loro pianeta.
Anni di tacito silenzio e compromessi con i potenti
padroni del pianeta avevano accentuato la gravità del problema, non si era
tenuto in considerazione per tempo delle minacce che provenivano dal loro
ecosistema malato.
Non avere dato ascolto ai primi segnali del
cambiamento climatico, che li avvertivano di un futuro raffreddamento del
pianeta, aveva segnato a morte il loro mondo!
Un silenzio pieno di compromessi fra corrotti saggi ed
un governo sempre più colluso, taciti accordi di potere insieme ad altri
sistemi legislativi di pianeti complici del malaffare, portò le città della
Terra della Saggezza al caos del sistema sociale con impoverimento della classe
media.
Ovunque regnava triste l’ombra del proprio destino,
del declino dei Saggi!
Da alcuni pianeti vicini si era tentato di portare, ai
Fratelli della Galassia, dei viveri;
kit di sopravvivenza con molluschi e crostacei di mare, l’unica fonte di cibo
degli Aliens della Terra della Saggezza, razionando il poco cibo rimasto.
Ma quello di cui avevano bisogno i Saggi non era il cibo,
ma ritrovare la loro saggezza persa per la via!
Era frequente, nei loro cuori, una preghiera all’illuminato della terra della
saggezza:
“Ti prego dammi la saggezza necessaria per
amministrare la giustizia tra il popolo e per distinguere il bene dal male.” (Primo
libro dei Re)
Si viveva male e senza più speranze
nei cuori!
Non c’era più cibo e nemmeno calore per
riscaldarsi.
Tutto era allo
stremo delle forze per quell’assurdo scopo di avere il potere degli Aliens-Saggi corrotti, che avevano
rubato i fondi del programma sulle fonti rinnovabili, nel progetto Genesis.
La ricerca era stata interrotta per mancanza di nuovi
stanziamenti, molti dei loro ricercatori ladri che si erano appropriati dei
fondi del governo, erano stati messi in esilio sul Pianeta delle Punizioni.
Su questo non c’era molta differenza con il pianeta degli
umani!
Un destino crudele aveva portato il pianeta dei saggi
al suo declino, si sentivano soli nell’immenso spazio dell’universo, anche i
lontani segnali dei Fratelli della Sacra
Alleanza erano diventati sempre più deboli fino a cessare del tutto!
Gli A.P.F. -
Alieni dei Pianeti della Fratellanza
- non rispondevano più ai loro messaggi di aiuto nello spazio.
Oramai sul pianeta non c’era più il ricco o il povero,
il potente e il misero, solo un freddo glaciale che incombeva sul loro destino
come nei loro cuori.
Ma avevano deciso comunque di tentare una sortita sul
pianeta della Terra degli Umani, alla ricerca della Pietra Angolare dal potere
straordinario, dal calore e dalla luce che illumina ogni sentiero!
I Saggi del pianeta avrebbero percorso centinaia di
migliaia di chilometri nello spazio per trovarla, l’unica speranza di salvezza,
niente poteva più fermarli!
Quella ferita nel loro destino li avrebbe portati a
combattere anche verso una natura ostile e cieca, contro di loro.
La flotta spaziale della Terra della Saggezza era
pronta a decollare, quando ogni dubbio fu tolto come giustificazione per quella
ferita del loro mondo, si accesero i motori!
Gli Alieni-Saggi
continuarono a percorre la strada che avevano sempre percorso, quella della
pace, non imitando la violenza e la crudeltà della natura, qualche volta ostile
e incomprensibile nei loro confronti!
Niente poteva fermare la Flotta
intergalattica, perché non c’era
niente che fosse così ingiusto e privo di
motivazione come la loro fine.
La Terra della Saggezza era abitata da uomini
giusti, non poteva morire!
(Continua)
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